Brain-machine interfacing

Cervelli artificiali nel mondo di domani

Conversazione con Francesca Santoro, Yoeri van de Burgt
Voglio partecipare

Quando 

il 3 novembre, alle 18:30

Dove 

Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio
Piazza Matteotti, 9

Età consigliata 

Da 14 anni

Tipologia e disciplina 

Conversazione
Energia, tecnologia, ICT e industria

  • Cosa
  • Chi
  • Dove
Brain-machine interfacing
È possibile copiare il cervello umano e riprodurre in modo artificiale tutte le sue straordinarie capacità? A rispondere a questa domanda è il brain-inspired computing, la scienza basata sull’esistente tecnologia CMOS che ha rivoluzionato i campi dell'analisi dei dati, dell'intelligenza artificiale e del riconoscimento dei modelli ma non ha ancora raggiunto la capacità di interconnessione e l'efficienza energetica della mente umana. Al momento, sono necessari molti transistor per simulare una sinapsi, mentre le reti neurali sono ancora riprodotte su grandi cluster di supercomputer, con un dispendio energetico troppo elevato. In alternativa, la ricerca si è concentrata su dispositivi in nanoscala che fungono da resistori variabili, utili in reti neurali basate su hardware efficienti. Tuttavia, questi dispositivi sono difficili da controllare. Un’alternativa interessante è rappresentata dall'uso di materiali elettronici organici, che potrebbero fornire dispositivi neuromorfici relativamente economici, con commutazione a bassa energia ed eccellente accordabilità. Inoltre, essendo biocompatibili, potrebbero aprire un nuovo scenario: la possibilità di una vera interfaccia cervello-macchina e l’apprendimento adattivo di organi artificiali. Scopriamo il futuristico mondo del brain-inspired computing!

In collaborazione con

Istituto Italiano di Tecnologia

Francesca Santoro dirige il Tissue Electronics Lab ed è ricercatrice presso l'Istituto Italiano di Tecnologia. Laureata in Ingegneria biomedica e PhD in Ingegneria elettrica e informatica, ha preso parte a un progetto congiunto tra Forschunszentrum Juelich e RWTH Aachen in Germania, lavorando sull'ottimizzazione delle biointerfacce per l'accoppiamento chip umano. Post-doc in in Chimica presso la Stanford University, dal 2014 al 2017 si è occupata di biointerfacce 3D avanzate, focalizzandosi sulla progettazione di nanostrutture e sviluppando un metodo per visualizzare cellule e tessuti a contatto con dispositivi "artificiali". Ha ricevuto il MIT Technology Review Innovators Under 35 in Europa e in Italia nel 2018. Dal 2019 è ambasciatrice del MIT Technology Review Europe.

Yoeri van de Burgt dirige il gruppo di Ingegneria neuromorfica presso l’Eindhoven University of Technology. Dottore di ricerca, ha lavorato in una start up high-tech in Svizzera e, in seguito, ha ottenuto una borsa di studio post-doc perso il Dipartimento di Materials Science and Engineering della Stanford University, in America.Visiting professor alla University of Cambridge, recentemente ha ottenuto una borsa di studio ERC dalla Commissione europea. Nel 2018 ha ricevuto la nomina per il New Scientist Talent Award e nel 2019 è stato eletto alla Eindhoven Young Academy.

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Piazza Matteotti, 9