The Missing Nail

Docufilm e performance live di e con Peter Greenaway

Regia docufilm: Peter Greenaway. Musica live: Architorti. Composizione: Marco Robino. Cura e Produzione: Mara Moscano e Silvia Viglietti
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Quando 

il 29 ottobre, alle 21:00

Dove 

Palazzo Ducale, Sala del Maggior Consiglio
Piazza Matteotti, 9

Età consigliata 

Da 14 anni

Tipologia e disciplina 

Teatro di narrazione scientifica
Scienze umane, arte e filosofia

  • Cosa
  • Chi
  • Dove
The Missing Nail
In occasione delle celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci, l’incontro tra il genio toscano e uno dei più grandi registi della storia del cinema dà vita al progetto The Missing Nail, quasi un cortocircuito tra i due artisti nella comune lettura inquieta della realtà. Il grande Peter Greenaway, a distanza di 11 anni, torna sull’Ultima Cena attratto da uno degli enigmi del dipinto. Lo fa con un’opera multimediale unica, capace di fondere narrazione, docufilm e la musica dal vivo del quintetto d'archi Architorti, per svelare misteri irrisolti, aperti da anni. Tutto ruota intorno all'enigma del chiodo mancante, quello che Leonardo utilizzò per appendere il filo a piombo necessario per mettere l’opera in bolla. Il regista si interroga su che fine abbia fatto e, da lì, compone un’opera che, partendo dal capolavoro conservato a Milano si espande, fino a toccare il senso stesso di tutte le cose.

Architorti è un quintetto d’archi di formazione classica (due violini, viola, violoncello, contrabbasso). Marco Robino fonda il quintetto nel 1994 e da subito combina a uno spirito di coraggiosa esplorazione l’impegno e la voglia di allargare l’ambito e la portata dei musicisti; lo dimostrano le molteplici collaborazioni con artisti come: Tony Esposito,Subsonica, Meg, Arturo Stalteri, Fabrizio Bosso, Madaski, Africa Unite,Teho Teardo, Blixa Bargeld, Mimmo Calopresti.Il loro lavoro è caratterizzato da una costante ricerca di nuove soluzioni musicali, timbriche, stilistiche e tecnologiche che, grazie al lavoro di composizione e produzione artistica di Marco Robino e Marco Gentile, li ha portati a creare un prodotto unico. Un mondo musicale in costante trasformazione e un’innata capacità di rinnovamento hanno cambiato la pelle dell’ensemble che, dal 2004, si è avvicinato al mondo del cinema e delle installazioni multimediali.Da subito apprezzati per la qualità esecutiva e l’audace capacità di sperimentare, gli Architorti hanno collaborato con artisti di fama internazionale.Dal 2004 collaborano stabilmente con Peter Greenaway, per il regista hanno composto musiche originali per: The Tulse Luper Suitcases, TheEuropean Showerbath, Peopling the palaces, Museo del design di Milano, Leonardo’s Last Supper, J’accuse, 3x3D, The Towers/LuccaHubris, The Dance of Death/Ein Basler Totentanz, Goltzius and the Pelican Company, Eisenstein’s Mexican Ghosts, Luther and his Legacy.

Peter Greenaway, figlio di un ornitologo dilettante, nasce a Newport, in Galles, il 5 aprile 1942. A dodici anni decide di diventare un pittore e si iscrive al Walthamstow College of Art. Quattro anni dopo, vede per la prima volta il film di Ingmar Bergman Il settimo sigillo (1956) e dal quel momento tutta la sua attenzione si concentra sul cinema. Nel 1962 Greenaway realizza il suo primo cortometraggio Death of Sentiment. Dopo aver tentato invano di entrare alla scuola di cinema del Royal College of Art, torna alla pittura e nel 1964 espone per la prima volta le sue opere nella mostra intitolata Ejzentejn at Winter Palace, allestita alla Lord’s Gallery. Nello stesso periodo l’artista gallese inizia a scrivere i suoi primi romanzi. Con le attrezzature del Central Office of Information, dove lavora per dieci anni, realizza cortometraggi come Train (1966), balletto meccanico dell’ultimo treno a vapore entrato nella stazione di Waterloo, Tree (1966) e Windows (1975). Nel 1978, il British Film Institute produce Un viaggio attraverso H («La reincarnazione di un ornitologo»), che conquista il premio Hugo al Festival di Chicago. Due anni dopo Greenaway gira il suo primo lungometraggio, Le cadute (1980), vincitore del premio del British Film Institute e dell’Age d’or a Bruxelles.Ma è I misteri del giardino di Compton House (1982) la pellicola che rivela il regista al pubblico internazionale. Dopo il successo del film interpretato da Anthony Higgins, realizza innumerevoli pellicole di successo,dallo Zoo di Venere (1985) al ventre dell’architetto (1987), passando per Il cuoco, il ladro, sua moglie e l 'amante (1989), L ’ ultima tempesta (1991), I racconti del cuscino (1996), fino ai suoi lavori più recenti come Goltzius and the Pelican Company (2012), Eisenstein in Messico (2015), Shchukin, Matisse, Dance and Music (2016). Parallelamente alla produzione cinematografica, è intensa la sua attività video-installativa.

Palazzo Ducale, Sala del Maggior Consiglio
Piazza Matteotti, 9