Zolfo: un viaggio dall'alchimia al futuro

Lo zolfo è uno degli elementi più abbondanti sulla Terra, allo stato puro o in minerali quali gesso, pirite e blenda. Il suo riconoscimento come elemento, nel 1777, si deve a Antoine-Laurent de Lavoisier ma la storia dello zolfo è antica quanto l’uomo. Usato come pigmento per i graffiti rupestri, bruciato nelle cerimonie dagli Egizi, citato 14 volte nella Bibbia, legato alla lavorazione del bronzo, per secoli è stato una delle basi dell’alchimia e un importante componente della polvere da sparo. Lo zolfo è anche uno degli elementi indispensabili per la vita: è contenuto negli amminoacidi cisteina e metionina, costituenti delle proteine, e in altre molecole essenziali per il metabolismo come la taurina. Estratto dalle miniere, è stato un elemento chiave per lo sviluppo industriale. Tuttavia, l'uso sempre più massiccio dei combustibili fossili ha immesso nell'atmosfera quantità enormi di ossidi dello zolfo, principali responsabili delle piogge acide. Per arginare il fenomeno si è provveduto alla desolforazione degli idrocarburi che ha però determinato un'imponente produzione di zolfo elementare di scarto, portando alla luce nuovi problemi dal punto di vista ambientale. Con attività pratiche e interattive, il laboratorio svela la storia e le potenzialità dello zolfo che, da scarto dell’industria petrolifera, può diventare risorsa per la produzione sostenibile di materiali innovativi da impiegare in tecnologie emergenti come la fotonica.